Giant Electric Pea – MArzo 2016

L’opera omonima segna l’esordio discografico dei Southern Empire, band progressive australiana assemblata dal leader degli Unitopia Sean Timms.

Dopo un attento ascolto di questo debut-album è pleonastica la percezione di echi di scuola canterburyana (Caravan e Camel dei ’70) e sensazioni evocative di Genesis del primo periodo post Peter Gabriel.

Nonostante la presenza di riffs e scansioni ritmiche di comune uso attuale, chitarre e batteria non risultano mai invadenti nei confronti della struttura armonica e compositiva dei brani dove ogni musicista ha il suo spazio espressivo senza prevaricare, emergere o snaturare il contesto artistico globale, anzi, l’ascoltatore attento non può che trarne sorpresa traccia dopo traccia o meglio sarebbe dire solco dopo solco perché, questo disco, fin dalla partenza della intro testimonia l’omaggio che questi attuali interpreti riservano ad un certo gusto ‘vintage’.

Tutte le canzoni sembrano legate dal medesimo fil rouge nel rispetto dei classici concept album dell’epoca d’oro del progressive o piùcorrettamente denominato da chi come lo scrivente ne è stato testimone contemporaneo ‘Progressive Romantic Rock’.

Al timbro squisitamente Dream Teather di Danny Lopresto fanno da contraltare i cori che richiamano un riuscito cocktail fra le prima citate atmosfere di Canterbury e intrecci vocali psichedelici creando un interpolazione trasversale che va dai Beatles agli Yes. La costruzione degli episodi colpisce per la semplicità  soprattutto delle linee melodiche completate da ottimi arrangiamenti fino ad introdurre momenti di esplosione di tecnica mai fine a se stessa e cambi repentini di tempo, divagazioni etniche dal retrogusto quasi fusion con folli fughe di tastiere e pianoforte tipicamente Emerson, Lake & Palmer.

La suite ‘The Bridge That Binds’ (track n. 5) è la vera chicca che riassume egregiamente tutto il verbo dei Southern Empire rivelando inequivocabilmente la loro predilezione per sonorità  ancestrali ma tremendamente attuali se interpretate con sapienza, mestiere e soprattutto cuore, senza timore delle critiche scontate di argonauti ancora alla ricerca del vello d’oro o pseudo tagliatori di teste votati al meretricio intellettuale.

Per tutti quelli che hanno il coraggio di non ripudiare il passato è non giustificare con la parola ‘revival’ la voglia di tornare ad apprezzare emozioni datate, questi ragazzi del nuovo mondo sapranno stupire con la loro capacità  assolutamente attuale di riproporre pagine indissolubili di storia musicale come una reprise perfettamente inserita nel crescendo del finale della già  citata suite.

Bravi.

www.southernempireband.com

Tracklist
1. Show Me The Way
2. Forest Fire
3. Hold
4. How Long
5. The Bridge That Binds
6. Dreams And Machines

Band:
Danny Lopresto ”“ voce, chitarra
Cam Blokland ”“ chitarra
Brody Green ”“ batteria
Jaz Martin ”“  basso
Sean Timms ”“ tastiere, sasofono, steel guitar

Southern Empire - Band 2016

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