2024, KSCOPE MUSIC 

Non è la prima volta che il secondo ascolto di un nuovo album dei The Pineapple Thief ribalta, clamorosamente, la mia prima impressione. Chi ha dimestichezza con la produzione della band, ormai prossima a spegnere 25 candeline, non sarà particolarmente stupito da questo genere di esperienza. La fedeltà ad un ideale di prog non allineato, attento più alla dinamica emozionale che alla ginnastica, e palesemente aperto alla seduzione del rock indipendente meno reazionario, ha generato una discografia capace di disegnare un’evoluzione sempre coerente e mai affetta da ansie da prestazione. Proprio per questo motivo, la sobrietà di certe architettura, frutto non di una semplificazione ma di una ricontestualizzazione culturale degli elementi distintivi di un genere spesso troppo incline a pigri cliché, tende a non essere colta istantaneamente. E’ come se l’immediatezza del risultato provocasse una sorta di sottovalutazione subliminale da parte dell’ascoltatore. It Leads To This non è immune a questo fenomeno, ma la chiarezza dei suoi intenti gli permette di ritrovare quel respiro che, dopo Your Wilderness (2016), complice l’iperattività di Bruce Soord (un leader il cui stacanovismo è secondo solo a quella di Steven Wilson), rischiava di andar smarrito sul sentiero dell’abitudine.

L’impianto dell’intero album, compatto ma mai squadrato, si regge grazie ad un’architettura che non imprigiona lo spettro sonoro nella gabbia della sovrapproduzione. A dire il vero questo è proprio il genere di manierismo che viene abilmente scongiurato grazie alla misura degli arrangiamenti ed all’essenzialità del numero di strumenti contemporaneamente impiegati. Solo il livello dinamico di cui è capace il drumming di un batterista come Gavin Harrison (membro effettivo dal 2018) è poi in grado di contribuire, con adeguata autorevolezza, ad esaltare un songwriting, inusualmente intimo per il vocabolario del prog, che non nutre alcun interesse per soluzioni biecamente epiche. In tal senso, la frugalità di Luminescence (2023), ultimo e suggestivo lavoro solista di Soord, è meno distante di quanto possa sembrare.

Anche se in tavola non c’è tutta la porcellana del servizio buono, It Leads To This soddisfa l’orgoglio dei padroni di casa e non offre ai commensali motivi di scontento.

7/10

Tracklist:

1. Put It Right
2. Rubicon
3. It Leads To This
4. The Frost
5. All That’s Left
6. Now It’s Yours
7. Every Trace Of Us

The Pineapple Thief:

Bruce Soord – vocals, guitars, keyboards
Jon Sykes – bass guitar, vocals
Steve Kitch – keyboards
Gavin Harrison – drums

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