Era davvero tanto atteso il ritorno dei The Pretty Reckless in Italia. La band dell’inimitabile Taylor Momsen ha saputo farsi strada e guadagnarsi una reputazione di altissimo profilo negli ultimi anni, scrollandosi di dosso l’etichetta di band side-project di un attrice e facendo vedere a tutti la qualità di composizione e di esibizione di cui sono dotati tutti i membri di questa band.

Basta pensare alle collaborazioni che la band di New York ha avuto nell’ultimo acclamatissimo album “Death by Rock and Roll” uscito nel 2021 (leggi qui la nostra recensione), che includeva le partecipazioni illustre di Matt Cameron & Kim Thayil degli Soundgarden, così come del leggendario Tom Morello dei Rage Against The Machine e Audioslave. Una riconoscenza strameritata per una band che oltre ad essere in grado di produrre brani estremamente accattivanti a ripetizione, ha il suo cavallo di battaglia nelle performance live, di cui abbiamo avuto l’immenso piacere di assistere stasera.

A dare il via alla serata troviamo l’ormai fedelissima band di apertura dei tour dei The Pretty Reckless, i The Cruel Knives. Fin dai tempi in cui il chitarrista Sid Glover e il bassista Rob Ellershaw facevano parte della straordinaria band inglese Heaven’s Basement, poi sciolta e riformata sotto il nome dei The Cruel Knives, insieme ai nuovi arrivati Al Junior (batteria) e Tom Harris (canto), Taylor & Co. hanno sempre avuto questa band in apertura dei loro tour europei. E non c’è di che stupirsi, perché questi artisti sono una vera garanzia. Grazie ad un hard rock trascinante, coinvolgente e carico di riff devastanti, la band inglese conquista il pubblico dell’intero Alcatraz che non può che lasciarsi andare ad un headbanging continuo. Sid e Rob sono più in forma che mai, costantemente in movimento sul palco e estremamente precisi nell’esecuzione. Da far notare l’inusuale ma altrettanto elegante outfit di Rob che sfoggia un vestito quasi da cerimonia di un viola scuro davvero particolare. Tom ha sicuramente ormai preso in mano la band con una fiducia davvero convincente, da vero frontman, così come Al si dimostra totalmente a suo agio alla batteria. Noto veramente una grande differenza di energia nei pezzi tra quelli che abbiamo potuto ascoltare dei loro due EP “Side One” e “Side Two”, che dal vivo rendono davvero molto di più che da CD. Discorso diverso invece per l’ultimo singolo “Overdose”, dove si nota una carica maggiore già in versione studio, ovviamente ritrascritta anche nella versione dal vivo. Grande presenza scenica e un suono regolato davvero a meraviglia fanno del set dei The Cruel Knives una vera goduria e quindi una scelta perfetta per fare salire l’entusiasmo per il set dei The Pretty Reckless.

Setlist

Black Eye Friday
Life That We Made
Overdose
Hollow People
Shotgun to the Head
Crawl

Si spengono le luci e il momento tanto atteso ha inizio. Salgono sul palco Jamie Perkins (batteria), Mark Damon (basso), Ben Phillips ed infine Taylor Momsen sulle note del singolo omonimo dell’ultimo album “Death by Rock and Roll”. La prima cosa che si percepisce fin dalle prime note è, come nella performance della band precedente, un suono assolutamente impeccabile! Questa sera all’Alcatraz assistiamo davvero ad un lavoro eccezionale dei fonici e credetemi, fa tutta la differenza del mondo! Bassi e batteria regolati a meraviglia per fare da cornice alla maestosa chitarra di Ben e ovviamente all’inimitabile voce graffiante di Taylor. Non c’è niente da fare, la Momsen è una frontwoman modello… ipnotica oserei dire. Al di là dell’indiscussa capacità vocale e di composizione (tutti i pezzi dei The Pretty Reckless sono scritti da lei), Taylor sa muoversi sul palco in modo davvero accattivante, a ritmo con la musica e con una costante interazione con il pubblico, facendo partecipare ogni singolo fan nei cori più iconici della discografia della band americana.

La cosa che più mi colpisce dei The Pretty Reckless, e che continua a stupirmi ad ogni loro concerto, è il fatto che abbiano un versione “live” per quasi tutti i pezzi in scaletta. C’è sicuramente un vero studio dietro a questo aspetto… perché i brani sono più lunghi, più interattivi, più carichi di parti strumentali e globalmente ancora più coinvolgenti di quello che non siano già in album. Basta vedere la versione live di “Heaven Knows”, pezzo da poco meno di 4 minuti in versione studio che gode di una versione dal vivo che sfiora i 10 minuti, senza che risulti in alcun modo forzata o noiosa! Anzi, onestamente, sarei estremamente entusiasta se un giorno questa versione, così come quelle estese dei pezzi di stasera, fossero un giorno registrate per un album live, perché sono davvero sensazionali! Altro aspetto impressionante, la qualità di esecuzione delle melodie di chitarra di Ben Phillips. I suoi assoli di chitarra sono davvero di una bellezza singolare, perché non sono i classici assoli estremamente tecnici conditi da virtuosismi esagerati, ma delle vere e proprie armonie prolungate con elementi che si ricollegano costantemente alle melodie e ai riff principali dei brani dei The Pretty Reckless. Sembra una cosa scontata ma non lo è per niente, perché facendo in questo modo anche l’assolo di chitarra non risulta come un elemento distaccato dal pezzo, ma qualcosa che è parte integrante di esso e perfettamente coeso con il resto del brano. Aggiungiamo il fatto che Ben ha una pulizia di esecuzione sopraffina e abbiamo una base sonora di chitarra davvero sensazionale, che permette a Taylor di essere accompagnata nel suo canto nel miglior modo possibile.

Taylor è sorridente, energica e piena di entusiasmo. Si vede che si sta divertendo e si vede la gioia che ha nel ritornare sui palchi. Anche perché l’ultimo tour dei The Pretty Reckless in supporto dell’album precedente “Who You Selling For” risale all’ormai lontano 2017… una vita fa praticamente! La combinazione di pezzi del nuovo album come “Only Love Can Save Me Now”, “And So It Went” e “Witches Burn” con grandi classici dei primi album come “Make Me Wanna Die”, “Just Tonight” e “My Medecine” funziona a meraviglia, con un giusto ordine alternato di pezzi recenti e del passato.

Molto bello il discorso di Taylor che ringrazia infinitamente il pubblico per essere qui stasera e di permettergli di fare la cosa che ama di più, ovvero suonare e cantare musica rock, proprio prima di iniziare a cantare (e anche a suonare la chitarra in questo caso) sulle note di “Take Me Down”.

Si spengono le luci e la band torna sul palco per il gran finale su “Fucked Up World”, condito da un lungo assolo di batteria di Jamie eseguito in mezzo al brano e una Taylor munita di tamburello per tutto il pezzo, come nel videoclip del brano in questione. Tutto studiato e riuscito alla perfezione… unica nota negativa, il set dei Pretty Reckless risulta un pelo corto… ci stavamo talmente divertendo che avremmo ascoltato la band per altre 3 ore… 1 ora e 15 minuti scarsi risultano quindi un po’ pochi, ma va bene così.

Carica a mille, precisione di esecuzione, pezzi coinvolgenti, una performance live preparata e studiata ad opera d’arte fanno di questo concerto una pura goduria dal primo all’ultimo minuto. Taylor ha deciso ormai tanti anni fa di abbandonare la carriera d’attrice per fare la musicista a tempo pieno e non potremmo esserne più felici. Il mondo del cinema avrà perso una grande attrice, ma il mondo del rock ha guadagnato una straordinaria artista che senza alcun dubbio saprà deliziarci con musica sensazionale ancora per moltissimi anni.

Setlist

Death by Rock and Roll
Since You’re Gone
Only Love Can Save Me Now
And So It Went
Make Me Wanna Die
Just Tonight
Sweet Things
Witches Burn
Goin’ Down
My Medecine
Going to Hell
Heaven Knows
Take Me Down

Encore

Fucked Up World

 

Live Report di Daniele Fanizza
Foto di Piero Paravidino

Si ringrazia Vertigo Hard Sounds

 

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