Gli AC/DC sono resistiti nel 2015 senza Malcom Young e Phil Rudd, ma potranno continuare senza Brian Johnson? I fan si sono spaccati, e la decisione di arruolare il frontman piùdiscusso degli anni ’90 ha scatenato reazioni contrastanti, soprattutto dopo le prove non troppo brillanti d’inizio millennio di Axl Rose.

Ci rechiamo a Vienna, allo stadio Ernst Happel, facilmente raggiungibile con la metro e ben organizzato con venditori (autorizzati) di brezel, salsicce e bicchieroni di birra con varie grafiche degli AC/DC, e ovviamente quantità  enormi di corna rossa lampeggianti e t-shirt ufficiali da 35euro in su. I controlli sono rapidi, e lo stadio si riempe velocemente, con un’età  dei presenti che spazia dai 4 anni fino ai 65 e oltre; qualche italiano, molti sloveni e polacchi, e ahimè qualche austriaco alticcio. I biglietti venduti saranno 50.000 circa, ed erano facilmente reperibili fino al giorno stesso. Si vociferava che i rinunciatari all’evento fossero nell’arco di un migliaio, meno dei 7.000 che hanno chiesto il rimborso per il concerto danese di Aarhus.

Si inizia verso le 19.15 con gli americani Tyler Bryant & The Shakedown, che propongono un rock energico dalle forte tinte settantiane, con chitarre sporche, ritmi sincopati e qualche buona accelerazione.

Setlist:
Weak & Weepin’ – Criminal Imagination – House on Fire – Downtown Tonight – Got My Mojo Working (Ann Cole cover) – Stitch It Up – Last One Leaving – Lipstick Wonder Woman – House That Jack Built

La musica di sottofondo si spegne verso le 20.45, e dopo il filmato già  visto nel 2015 anche ad Imola, col meteorite con impresso il logo della band che si va a schiantare sulla terra, partono i razzi pirotecnici e la prima schitarrata di Angus per Rock or Bust. Ed ecco la prima sorpresa, tra il fumo scorgiamo in piedi Axl Rose, con giubbotto di jeans e pelle e cappello nero, che, nonostante un tutore alla gamba, cammina sul palco e urla a squarciagola accompagnato dai cori di Cliff e di Stevie. Il nostro si siede sull’ex trono di Dave Ghrol, modificato all’occorrenza, anche se non starà  a lungo, ed attacca con ‘Shoot to Thrill‘; la voce di Axl è graffiante e tagliente, e viene accompagnato da uno scatenato Angus Young, con completo verde, che parte durante il bridge, con la sua duck walk fino al centro della passarella. Si passa senza pausa a ‘Hell Ain’t a Bad Place to Be‘ e a ‘Back in Black‘. Il confronto con i precedenti cantanti è inevitabile, ma Axl è perfettamente a suo agio con i grandi classici di Brian, e il pubblico sembra visibilmente apprezzare. Si può fare solo una leggera critica nelle composizioni piùrecenti, come ‘Got Some Rock & Roll Thunder‘ e ‘Rock ‘n’ Roll Train‘, dove probabilmente la voce piùgrassa e rodata del cantante britannico si plasmava meglio dal vivo.

Come in Portogallo si ascolta ‘Rock ‘n’ Roll Damnation‘, non suonata in tour dal 2003 così come ‘If You Want Blood (You’ve Got It)‘, e la voce di Axl si adatta forse meglio alle composizioni del compianto Bon Scott.

Vengono suonati uno ad uno tutti i classici, ‘Thunderstruck‘, ‘Hells Bells‘, ‘You Shook Me All Night Long‘, ‘T.N.T.‘, ‘Let There Be Rock‘, con Angus scatenato, che inizia a sfilarsi prima la giacca e poi la cravatta, usandola per suonare la chitarra. Il drumming dell’ormai sentantenne Chris Slade è ancora preciso e incisivo.

Non ci sono grandi pause, e Axl ringrazia i presenti, tranne che per ‘Whole Lotta Rosie‘, dove fa presente che è stata la sua prima canzone ascoltata degli AC/DC e che sentiva fosse un cambiamento nella propria vita. I tempi e la scenografia sono quelli del Rock or Bust tour, con i rintocchi della grossa campana in ‘Hell’s Bells‘, la bambolona gonfiabile in ‘Whola Lotta Rosie‘ e con l’assolo esagerato di quasi dieci minuti di un divertito Angus al termine di ‘Let There Be Rock‘, sollevato sulla piattaforma mentre suona e inondato dai coriandoli sparati ai lati del palco.

Piccolissima pausa, rientra in scena Axl vestito come nei migliori anni ’90 con giacca bianca, bandana e camicia rossa legata in vita. Encore con ‘Highway to Hell‘, cantata da tutti i presenti, ‘Riff Raff‘ e i cannoni di ‘For Those About to Rock (We Salute You)‘, per poi concludere con fuochi d’artificio.

La mancanza di Brian Johnson si sente eccome, così come la mancanza del groove di Rudd e la ritmica di Malcom; Axl ha dato prova di grande professionalità  e bravura. E’ stata una scelta che dividerà  i fan per sempre. Ma questi sono gli AC/DC del 2016 di Angus Young: il successo è stato raggiunto, ma la strada per suonare Rock’n’Roll è ancora lunga.

Setlist:
Intro – Rock or Bust – Shoot to Thrill – Hell Ain’t a Bad Place to Be – Back in Black – Got Some Rock & Roll Thunder  Dirty Deeds Done Dirt Cheap – Rock ‘n’ Roll Damnation – Thunderstruck – High Voltage – Rock ‘n’ Roll Train – Hells Bells – Given the Dog a Bone – If You Want Blood (You’ve Got It) – Sin City – You Shook Me All Night Long – Shot Down in Flames – Have a Drink on Me – T.N.T. – Whole Lotta Rosie – Let There Be Rock (Angus Young solo) – Encore: Highway to Hell – Riff Raff – For Those About to Rock (We Salute You)

 

 

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