Ibridoma è una realtà  marchigiana, una realtà  musicale con 20 anni di lavoro metal sulle spalle che con passione non molla e continua a profondere impegno, dedizione e amore per ciò in cui crede… Parlo con Leonardo Ciccarelli, bassista della band, e questa è la cronaca…

 

Iniziamo?

Vorrei iniziare con la parte finale del brano di ‘City of Ruins’, titletrack del vostro ultimo album del 2018: ‘…ora che tutto sembra perso e che tutto sia accaduto, troveremo la forza per rialzarci ancora…  Mi sembra davvero attuale e incoraggiante alla luce del periodo che stiamo vivendo e di ciò che abbiamo vissuto la scorsa invernata e primavera”…

L’idea è proprio quella, siamo un gruppo che viene dalle Marche, quindi chi piùe chi meno abbiamo subito tutti gli effetti del terremoto, che è la motivazione principale che ci ha spinto a scrivere la canzone, ma il testo effettivamente si adatta bene anche agli avvenimenti odierni.

Allora la domanda nasce spontanea e rivolta anche ad altre band. Come avete vissuto il periodo di lockdown, di chiusura forzata, nella vostra vita e nella vita di musicisti e di band?

Ovviamente come tutti siamo stati segregati in casa, eccezion fatta per il nostro batterista Alessandro che lavora nel campo farmaceutico, ma questo ci ha dato modo di passare piùtempo con le nostre famiglie e per alcuni anche piùtempo da poter passare sullo strumento, concedendo magari sessioni piùlunghe e produttive rispetto a quelle ordinariamente possibili.

Che ne pensate adesso, la musica si sta risvegliando? Nel senso, la musica e l’arte è stata costretta ad ‘andare in letargo’ forzato, vedete una primavera nel futuro della musica, un risveglio, una nuova fioritura o un cambiamento di rotto delle band, degli spettacoli e, appunto della musica?

Senza alcun dubbio il lockdown ha lasciato un solco profondo nella musica che di sicuro non si rimarginerà  così in fretta, quindi è molto piùprobabile che musica e musicisti dovranno adattarsi e convivere con questa nuova condizione.

Nell’ottobre del 2018 avete fatto uscire il vostro ‘City of Ruins’. A mente super fredda, quali sono le sensazioni che provate ascoltando ancora questo lavoro?

L’impressione che abbiamo con ogni nostro pezzo a distanza di anni è quella di riprovare ancora le sensazioni e le emozioni dell’epoca, si potrebbe dire che ogni nostro brano sia una diapositiva che va a comporre la nostra storia. ‘City of Ruins’ in particolare ci ricorda l’ansia e lo sconforto che abbiamo provato in quei momenti, la paura anche solo di entrare in casa, anche perché alcuni di noi hanno sentito l’avvenimento del terremoto molto vicino a loro nonostante nessuno di noi si trovasse nell’epicentro.

ovviamente adesso avete una visione di insieme di vostri lavori e credo che riusciate a guardare con una mente piùlucida la vostra produzione. Che ci dite dei vostri album e dei loro punti di forza, dell’evoluzione e dei cambiamenti e magari se c’è qualche piccolo rammarico su qualcosa che avreste potuto fare meglio e non ci siete riusciti etc”…

Secondo noi il maggior punto di forza dei nostri album è la loro scorrevolezza, in media sono composti da una decina di pezzi che si lasciano sentire senza appesantire troppo l’ascolto. Ovviamente nel corso degli anni il nostro sound è cambiato parecchio, grazie anche ai cambi di line-up che abbiamo vissuto, dove ognuno ha sempre portato un po’ del suo “sporcando” quello che era nato come heavy metal nudo e crudo. Di cambiamenti ne vorremmo sempre fare a migliaia, si può sempre migliorare, ma nulla per quanto riguarda la stesura, in questo caso parliamo magari di alzare un po’ piùil basso da una parte o di abbassare la chitarra da un’altra, ma nulla piùdi questo, siamo molto orgogliosi delle nostre canzoni.

Quale preferite e perché e quale brano no vi stanchereste mai di ascoltare”…

La canzone che probabilmente spicca su tutte è “Goodbye Nation”, è un brano che abbiamo messo in scaletta da quando l’abbiamo pubblicata. Con un sound diretto e d’impatto e il tema è sempre attuale non possiamo fare a meno di ascoltarla spesso e suonarla ad ogni live.

Ma chi sono gli Ibridoma, visto che è la prima volta che chiacchieriamo e che avete circa 20 anni di carriera sul groppone”…

Principalmente siamo ancora un gruppo di ragazzi che adora ascoltare e suonare metal, nonostante gli anni che avanzano, magari gli impegni sono aumentati tra chi ha messo su famiglia e così via, ma la dedizione e la voglia di suonare e calcare i palchi sono le stesse di quando abbiamo iniziato nel 2001.

Ho visto che ci sono stati dei cambiamenti nella line up. Ce ne parlate e ci dite cose succederà  adesso per voi in generale?

Di musicisti che hanno militato negli Ibridoma ce ne sono parecchi contando anche i turnisti che ci hanno aiutato a coprire alcuni concerti, ma tra quelli che hanno effettivamente annoverare nella line up ufficiale ci sono Lorenzo Petrini, Simone Mogetta e Pietro Alessandrini, dalla prima storica formazione che hanno ceduto il testimone rispettivamente a me (Leonardo Ciccarelli), Daniele Monaldi e Marco Vitali. Daniele poi ci ha lasciato per dedicarsi maggiormente al gruppo da cui era stato convocato e di cui è fondatore, gli Sharks in your mouth, dando il benvenuto al suo posto a Sebastiano Ciccalè, una vecchia conoscenza della band. Di recentemente anche Sebastiano ha lasciato il gruppo a causa di problemi personali, ma anche se un membro ci lascia farà  sempre parte della nostra “famiglia acquisita” per così dire.

Grazie per la tua disponibilità  e concludete voi questa chiacchierata e mi auguro di poter apprezzare un vostro nuovo lavoro e vedere presto dal vivo, lasciando anche un saluto ai nostri lettori”…

Grazie mille dello spazio che ci avete concesso e di questa bellissima intervista, in attesa di reclutare un nuovo chitarrista stiamo preparando un nuovo album che non tarderà  ad arrivare. Un grande saluto a tutti i lettori che ci hanno seguito in quest’intervista e nella nostra carriera, vi aspettiamo sempre sui nostri social sempre pronti a fornirvi notizie e quant’altro.

In bocca al lupo e lunga vita al rock’n’roll…

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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