Finalmente anche in Italia è arrivato lo Knotfest! Il festival creato dagli Slipknot che per vari anni è stato principalmente organizzato negli Stati Uniti (ad eccezione di qualche data in Europa), è l’emblema di quella che è ormai diventata una band di culto, sia per la storia della loro musica che per i loro live sensazionali, capaci di convincere anche qualche scettico del nu metal come il sottoscritto… dopo la performance di altissimo livello nella medesima arena nel 2019 e lo show monumentale dell’anno scorso al Castello Scaligero di Villafranca di Verona (leggi qui il live report), gli Slipknot tornano da noi con il loro festival accompagnati da una lineup di altissimo livello composta da: Destrage, Bleed From Within, Nothing More, Lorna Shore, I Prevail, Amon Amarth e Architects. Ecco il report il live report delle ultime tre band di giornata.

Salgono sul palco i sensazionali Amon Amarth con la consueta coreografia composta da due enormi vichinghi sui lati e l’ormai tradizionale elmo ornato di corna al centro del palco dove viene posta l’imponente batteria della band svedese. Dopo il sensazionale show di questo novembre al Fabrique di Milano insieme ai Machine Head e agli Halo Effect (leggi qui il live report), gli Amon Amarth portano ancora una volta sul palco il loro melodic death metal a tema norreno con tutta la classe e la precisione di una band che può ormai essere considerata una delle colonne portanti del genere. Inisieme ai Carcass, i Children Of Bodom, gli Arch Enemy e gli In Flames, a mio avviso, siamo al cospetto di chi interpreta nel miglior modo in assoluto questo genere. Riff devastanti, melodie ipnotiche e il growl di Johan Hegg creano un connubio perfetto per dare vita ad un festival vichingo memorabile dove una parte importante del pubblico si cimenta anche nel remare per terra come se fosse in un drakkar vichingo sulle note di “Put Your Back Into The Oar”. Set eccellente con l’ormai consueta chiusura spettacolare di Johan che usa il martello Mjolnir per sconfiggere il leggendario serpente della mitologia norrena Jormungand.

Setlist

Guardians of Asgaard
Raven’s Flight
The Pursuit of Vikings
Heidrun
Deceiver of the Gods
Put Your Back Into the Oar
The Way of Vikings
Shield Wall
Raise Your Horns
Twilight of the Thunder God

Tocca agli Architects, band inglese che porta alta la bandiera del metalcore da ormai quasi vent’anni. Se omettiamo il look un po’ stravagante del cantante Sam Carter (pantaloni e camicia bianca con gilet di jeans), il loro set è sicuramente estremamente valido. Il genere potrà anche non essere apprezzato da tutti data la modernità del sound e la quantità importante di basi elettroniche, ma non si può dire che gli Architects non siano bravi in quello che fanno… né tanto meno dire che Sam non abbia qualità canore di altissimo livello… perché i suoi passaggi da scream a clean vocals sono davvero impressionanti! Certo, nel metalcore bisogna accettare passaggi che sono anche molto distanti da quelli che possono essere gli stili metal più tradizionali… ma se pensiamo appunto al fatto che siamo ad un Knotfest con una band come gli Slipknot da headliner che ha praticamente inventato un genere tutto loro in periodi relativamente recenti, allora non si può che dire che gli Architects siano una scelta piu’ che azzeccata. Un gran bilanciamento del suono e una buona dose di bassi potenti fanno della performance degli Architects un ottimo set.

Setlist

Nihilist
Black Lungs
Doomsday
Discourse Is Dead
Giving Blood
Tear Gas
Deep Fake
Royal Beggars
Dead Butterflies
Impermanence
Little Wonder
Meteor
A New Moral Low Ground
When We Were Young
Animals

Giunge il tanto atteso momento degli Slipknot! Il palco è ormai il medesimo da vari anni ma è talmente bello che mi verrebbe voglia di dire che forse è anche meglio se rimarrà così per molti altri tour… fiamme e schermi ovunque (compresi sulle percussioni, di cui quella di destra orfana del clown Shawn Crahan in questo tour per problemi familiari) così come vari livelli di stage dove sono disposti tutti i membri della band dell’Iowa. Tra alcune maschere nuove ed alcune tradizionali, gli Slipknot stasera a Bologna fanno quello che sanno fare meglio… una performance live da capogiro! Corey Taylor è uno dei piu’ grandi frontman del mondo metal e nessuno lo può mettere in discussione. Pensare che durante il set ha pure dichiarato di essere malato da due settimane e di non avere la voce al massimo… cosa che nessuno avrebbe mai detto data la straordinaria performance vocale mantenuta per tutto il concerto! Il nu metal tendente all’alternative con tocchi di industrial degli Slipknot funziona sempre e alla grande… energia e adrenalina sono onnipresenti e raggiungono livelli stratosferici sui grandi classici immancabili come “Psychosocial”, “The Heretic Anthem”, “Wait and Bleed”, “People=Shit” e ovviamente “Duality”. Sorprendente la mancanza di “Before I Forget” ma d’altronde le band non possono sempre suonare le stesse scalette ed è sempre apprezzabile il fatto di lasciare spazio a brani degli ultimi dischi come gli Slipknot hanno fatto con il loro ultimo album “The End, So Far” uscito nel 2022. Dopo aver visto gli Slipknot per ben cinque volte posso solo dire che l’unico elemento negativo ricorrente (ed è davvero l’unico) è la quasi impossibilità di sentire i dettagli delle chitarre di due musicisti estremamente validi come Mick Thomson e Jim Root a causa della presenza estremamente pronunciata delle percussioni… è ovviamente un marchio di fabbrica degli Slipknot, ma se si riuscisse ad equilibrare leggermente meglio questo aspetto strumentale si raggiungerebbe sicuramente l’apoteosi delle performance dal vivo! Corey chiama piu’ volte il pubblicio “Mi Famiglia” e verso fine concerto si spinge anche ad ammettere che è stato uno dei migliori Knotfest mai fatti!

Concerto spettacolare sotto ogni aspetto! Gli Slipknot sono la band che vorresti sempre da headliner in qualsiasi festival e di cui è impossibile stancarsi dei loro live. Una pura goduria dal primo all’ultimo riff!

Setlist

The Blister Exists
The Dying Song (Time to Sing)
Liberate
Yen
Psychosocial
The Devil in I
The Heretic Anthem
Eyeless
Wait and Bleed
Unsainted
Snuff
Purity
People = Shit
Surfacing

Encore

Duality
Spit It Out

Si ringrazia Vertigo Hard Sounds

Foto Knotfest Italy, Aldeghi-Diotallevi

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