2022 – Warner Music

 

Parto subito, dicendovi che il nono lavoro dei Muse, “Will of the People“, non è un lavoro assolutamente immediato nell’ascolto e che necessita di svariati ascolti, per poterne cogliere tutte le sfumature.

Un lavoro registrato ed inciso in tre studi di registrazione diversi: Red Room (Los Angeles- studio di proprietà di Matt Bellamy), Black Lodge Studios (Londra) e il mitico Abbey Road (Londra- studio passato alla storia per The Beatles). La band ha lavorato duramente insieme al produttore Aleks Von Korff.

Le tematiche del lavoro sono legate principalmente a tutto quello successo a causa della pandemia e alle proteste contro le discriminazioni razziali negli Stati Uniti. Un lavoro molto epico e con orchestrazioni melodiche davvero vincenti, che in alcuni tratti richiamano i Queen.

Sia le chitarre sia la batteria sono davvero suonate in maniera molto aggressiva e con evidenti richiami a Pantera e Machine Head su tutti (per il sottoscritto).

Parto con analizzare il lavoro con la titletrack “Will of the People“. Appena sentita in programmazione sulle varie radio e su Youtube, mi ha decisamente spiazzato. Una marcetta, con refrain cantato quasi in falsetto e che pericolosamente ricorda(anzi è un palese omaggio) alla ormai storica “The Beautiful People” di Marilyn Manson. Bellamy, Howard e Wostenholme, con questo lavoro non stravolgono il loro sound, come in precedenti lavori, ma certamente flirtano maggiormente con varie sonorità, anche inconsuete per la band.

Onestamente ho fatto fatica a farmi piacere il singolo “Compliance“, singolo programmatissimo sul web e che è dominato dal synth. Decisamente un tuffo negli anni 80 come sound e un ritorno ad alcune loro sonorità anni 90.

Liberation” è un pezzo molto struggente, invece. Chiaro omaggio ai Queen con inserti vocali tipici della band di Mercury e May, vari cambi di tempo e una bella chitarra acustica ,che impreziosisce tutto.

Won’t Stand Down“, invece è uno dei pezzi che proprio mi ha conquistato subito. Riffs assai duri, che ricalcano da vicino quelli dei Pantera.

Altro pezzo assai duro è sicuramente il pezzo finale “We Are Fucking Fucked“, davvero pesante e che ti spettina per bene.

C’è anche un pezzo omaggio all’Italia e alla tragedia di “Romeo e Giulietta”, chiamato “Verona“, che è molto epico e con liriche davvero toccanti.

Il pezzo che sicuramente è più legato ai Muse tipici è “Euphoria“, che è anche il pezzo più ritmato di tutto il lavoro.

Che dire, in alcuni punti del lavoro sono rimasto affascinato e in altri assai perplesso. Sicuramente non sarà un capolavoro, ma si lascia ben ascoltare.

Ora non resta che attendere per i fortunati fans italiani, in possesso del biglietto, la loro futura data all’Alcatraz di Milano, il prossimo 26 ottobre.

Mauro Brebbia.

Tracklist
1. Compliance
2. Liberation
3. Won’t Stand Down
4. Ghosts (How Can I Move On)
5. You Make Me Feel Like It’s Halloween
6. Kill Or Be Killed
7. Verona
8. Euphoria
9. We Are Fucking Fucked

Band

Matthew Bellamy – voce, chitarra, tastiera, pianoforte
Chris Wolstenholme – basso, cori
Dominic Howard – batteria, cori

 

Mauro Brebbia
Author

Comments are closed.