Sono le 21:30 circa di venerdì 14 luglio 2023 in Piazza Napoleone e finalmente il clima ci regala una leggera brezza che ci fa riprendere dalle “infuocate” serate precedenti. La Jones sale sul palco avviandosi verso il centro con “passi di velluto” acclamata con un grande applauso di una piazza gremita e composta, come si addice ad un evento come questo.

Tra i frequentatori più navigati del jazz, Norah Jones appare senz’altro come una “mosca bianca”, causa, forse, di un esordio quanto meno atipico per un artista di questo genere, trovandosi di fatto i riflettori puntati su di sé grazie ad un album che ha venduto milioni di copie senza nessuna promozione.


Norah Jones non è solita interagire molto con il pubblico ed anche per quello di stasera non fa eccezioni, si parte subito con un brano dell’ultimo album “Just a Little Bit” e tutta la piazza Napoleone assume improvvisamente quella tipica atmosfera da jazz club, difatti Norah Jones nel suo ultimo lavoro è tornata a sonorità più “classiche” tipiche di quella confortevole dimensione lounge che contraddistingue un afternoon jazz.

Nel corso della sua carriera invece abbiamo assistito a frequenti “incursioni” nel rock con tributi ad artisti distanti musicalmente da lei, ma che hanno avuto un impatto notevole e che hanno contribuito ed ispirato le generazioni rock future, fra i tanti, il meraviglioso tributo a Tom Petty con la canzone Angel Dream ed il profondo tributo solo piano al compianto Chris Cornell con la cover di Black Hole Sun.

Il concerto prosegue ancora con i brani del primo album della Jones, Nightingale, What Am I to You, fino ad arrivare a Sunrise, primo singolo della cantante estratto dal suo secondo album che le fece portare a casa un Grammy nel 2005.


Sul palco la line up è solida, i suoi sodali non concedono molto, la partecipazione rimarrà così, composta fino alla fine, ad ogni modo i brani scivolano via in un magico tappeto di note nella cornice di una piazza Napoleone ormai incantata.

Si arriva a Sinkin Soon, con un andamento più jazz – country, per arrivare a The Nearness of You cover dei primi ’40 di Chuck Bullock ed eseguita già nella storia da innumerevoli artisti, fra i tanti Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Frank Sinatra.

Norah Jones non ha bisogno di etichette, la si può inquadrare come un artista jazz, mellow-pop, blues, soul, country, nei suoi anni di carriera si è sempre, probabilmente, voluta “scrollare” di dosso l’immagine di artista jazz convenzionale, e questo aspetto torna ad essere nuovamente presente quando ci esegue Come Away With Me, tratta ancora dall’album esordio, nel quale le tinte jazz, si colorano di sfumature soul e folk.

Chiude il concerto con un’altra “pietra miliare” del suo repertorio e lo fa ripescando ancora nel primo album, suonando l’eterna Don’t Know Why che avvolge tutta la piazza e ci lascia, più leggeri e sognanti, sicuri di tornare a casa con una valigia carica di pace e serenità.

Testo di Lucilla Sicignano
Fotografie di Marco Lambardi

SETLIST
Just a Little Bit
Nightingale
What Am I to You?
Sunrise
It Was You
Those Sweet Words
Say No More
This Life
Sinkin’ Soon
I’ll Be Gone
The Nearness of You (cover Chuck Bullock and His Orchestra)
All a Dream
Come Away With Me
Happy Pills
Don’t Know Why (cover Jesse Harris & the Ferdinando)

 

 

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