Frontiers Records – Marzo 2013

Ogni volta che ho tra le mani un nuovo disco degli Stryper, la speranza ritorna ad impadronirsi della mia anima triste di metallaro rassegnato. Sono consapevole che ormai non ci sono quasi piùgrandi nuove band per cui esaltarsi, aspettare con ansia concerti e nuovi dischi. Per fortuna esistono ancora gruppi (tutti con almeno 30 anni di carriera alle spalle), che riaccendono in me quella luce che anni fa non smetteva mai di splendere. Gli Stryper appartengono ad una mia personale elitè di band che reputo imprescindibili per la scena heavy metal ed il suo sviluppo, e anche se “Second Coming” non è un vero e proprio nuovo disco, mi ha esaltato e conquistato al primo ascolto. Dopo la reunion con un nuovo bassista e due buoni album, il controverso ma coraggioso “Reborn” del 2005 e “Murder By Pride” del 2009, “The Covering” ha segnato il ritorno del bassista storico Timothy Gaines, con cui la band ha scritto delle splendide pagine di heavy metal melodico.

Second Coming” è la riproposizione di 14 classici del passato, risuonati in occasione del trentesimo anniversario della nascita della band, piùdue inediti. Purtroppo sono stati esclusi due dischi come “In God We Trust” e “Against The Law”, ingiustamente sottovalutati sia dalla band che dalla critica. Godiamoci assieme questa carellata di brani senza tempo, che inizia con “Loud N’Clear” tratta dal primo disco, “The Yellow And Black Attack” che fece conoscere al mondo la musica degli Stryper. Tranquillizzo subito i fans, dicendo che non troveranno brani stravolti da arrangiamenti e suoni plastificati e gelidi, che stanno appiattendo la musica, ma suoni freschi, compatti e soprattutto veri. Questa nuova produzione mette in risalto tutte le caratteristiche dello Stryper sound, dando nuova luce a canzoni già  perfette o quasi. “Soldiers Under Command” con i suoi stacchi “killer” e le chitarre che si rincorrono in duelli solisti, in questa nuova veste, risulta ancora piùbella della versione originale. Si sente che chi sta suonando, è gente che sa quello che fa, musicisti ormai maturi e consci delle proprie capacità . Notevole il lavoro fatto dai ragazzi sui cori, che in tutti i brani sono perfetti e piùarmoniosi e amalgamati tra loro rispetto al passato. Una song come “Makes Me Wanna Sing” ad esempio, guadagna ancora di piùin potenza e impatto sonoro, e anche il cantato di Michael, mi sembra piùincisivo e maturo. Unica ballata presente è “First Love”, estrapolata da “Soldiers Under Command” (1985). Anche qui possiamo notare come, la parte di tastiere sia notevolmente migliorata come suono, risultando piùcalda e dolce, e ancora oggi questa canzone è un qualcosa di stupendo.

Il nostro viaggio nella musica degli Stryper continua col trittico composto da “The Rock That Makes Me Roll”, travolgente come 30 anni fa, “Reach Out”, strabordante di cori e di melodia, ricca di cambi di tempo, e summa delle caratteristiche di questo gruppo, e “Surrender”, monolitica nel suo incedere, e con Michael che spinge la propria voce verso lidi inarrivabili. “To Hell With The Devil”, è un altro pezzo di storia del metal, title track di un disco che ha proiettato gli Stryper nel firmamento delle grandi band, e da cui vengono tratte anche la melodica “Calling On You”, la coinvolgente “Free”, dal ritornello appiccicoso e la granitica “The Way”, grande canzone con un riff di quelli che in pochi sanno scrivere. “Sing Along Song”, che di solito apre i concerti, ci ricorda l’epoca in cui i whoah oh oh erano una tappa fissa per tutti i gruppi, e un elemento che dal vivo univa band e fans. Il nostro viaggio negli anni 80 termina con “More Than A Man”, che non ha perso nulla della sua irruenza, e ci ricorda che gli Stryper qunado pestano lo fanno in modo egregio. Passiamo ora ai due nuovi brani, preludio (lo spero vivamente) al nuovo disco che verrà . “Bleeding From The Inside Out”, è un mid tempo dal vago sapore epico (alla Ronnie James Dio), ma che è permeato da un suono fresco e da aperture melodiche davvero ben congegnate. La parte centrale è dedicata agli assoli di Oz e Michael, e dopo una pausa cantata dolcemente, ritorna il ritornello che ci porta fino alla fine. “Blackened” è piùrock ‘n’ roll e sbarazzina, ricordando un po’ il periodo di “To Hell With The Devil”. Molto bello e degno dei tempi migliori l’assolo di chitarra, mentre anche per quanto riguarda i cori, c’e’ un ritorno al passato.

Second Coming” rappresenta il passato, il presente ed il futuro degli Stryper, uno dei pochi gruppi che non ha snaturato la propria essenza musicale. Se siete malati di musica, beh non mi resta che consigliarvi una dose di questo album, prima, durante e dopo i pasti.

BRANO TOP: tutti
BRANO FLOP: nessuno

www.stryper.com

Tracklist:

1. Loud N’ Clear
2. Loving You
3. Soldiers Under Command
4. Makes Me Wanna Sing
5. First Love
6. The Rock That Makes Me Roll
7. Reach Out
8. Surrender
9. To Hell With The Devil
10. Calling On You
11. Free
12. The Way
13. Sing Along Song
14. More Than A Man
15. Bleeding From Inside Out (new track)
16. Blackened (new track)

Band:

Michael Sweet – voce
Oz Fox – chitarra
Timothy Gaines – basso
Robert Sweet – batteria

 

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