Secondo album per una delle piùpromettenti realtà  dell’indie rock inglese, The Amazons.

Provenienti da Reading e a distanza di due anni dal fortunato disco omonimo “The Amazons”, la band ci regala undici tracce sicuramente piùrock. Il disco precedente riuscì ad arrivare nella top ten degli album piùvenduti in Inghilterra ,raggiungendo la posizione n.8. Questo album risalente al Maggio scorso, raggiunge il n.9, grazie anche a due singoli davvero potenti e programmatissimi quali “Mother ” e “25”.

E’ proprio “Mother” che apre le danze ed è veramente un viaggio mistico, che tocca i territori di Inspiral Carpets e soprattutto Queens of The Stone Age. Il riffone di chitarra ti entra subito in circolo, come i vari coretti sparsi qua e là . “Fuzzy Tree” non abbassa certamente il tiro e prosegue inesorabilmente il suo compito di disco che strizza l’occhio anche ad altre bands americane.
L’attuale e programmatissimo singolo “25” ti fa battere il tempo ed è certamente anche piùnew wave delle due canzoni che lo precedono. Sicuramente un piccolissimo gioiello che si va ben apprezzare, con la voce di Matt Thomson che ti culla tutto il tempo.
Un lavoro certamente molto ambizioso e la band sicuramente sta provando a conquistare ancora di piùil mondo e tutto questo è testimoniato dall’ottima “All Over Town“.

Una menzione d’onore sicuramente poi spetta al midtempo “End of Wonder“, che riesce ad unire varie sonorità  senza mai essere banale con il chitarrista Chris Alderton sugli scudi.
Sicuramente la band è destinata a conquistare un pubblico sempre piùvasto con questo lavoro.
Le varie influenze di Black Keys e Kasabian sono certamente meno evidenti rispetto al fortunato esordio, anche se il tipico background indie rock non viene certo snaturato.

Direi che le maggiori influenze per questo disco possano essere Led Zeppelin e Queens of the Stone Age e con un pizzico di Kyuss shakerato in maniera del tutto personale con The Stooges e Solomon Burke. Questo per narrarvi, di quanto possano essere molto diverse tra di loro le inconsce o a volte palesemente dichiarate influenze di questo disco che si candida certamente ad essere annoverato tra le uscite rock maggiormente riuscite di questo 2019.

Come detto direttamente dal leader della band Matthew Thomson:

“Stavamo cercando un sound piùduro e lo abbiamo trovato esplorando il blues” -“Grazie ai Led Zeppelin abbiamo scoperto Howlin’ Wolf e ci siamo immersi nella sua discografia. Ho letto Hellfire, la biografia di Jerry Lee Lewis, e mi sono innamorato del linguaggio biblico che veniva utilizzato per descrivere la sua ‘musica del diavolo’.”

Recensione di Mauro Brebbia

Tracklist

1. Mother
2. Fuzzy Tree
3. 25
4. The Mire
5. Doubt It
6. All Over Town
7. End Of Wonder
8. Dark Visions
9. 25 (Reprise)
10. Warning Sign
11. Georgia

Formazione

Matt Thomson ”“ voce, chitarra
Chris Alderton ”“ chitarra
Elliot Briggs ”“ basso
Joe Emmett ”“ batteria

 

Mauro Brebbia
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