2023 – Polydor

Sessant’anni di carriera leggendaria, ventiquattro albums all’attivo e ancora questa eterna band sa regalare ai numerosissimi fans sparsi in tutto il pianeta, emozioni uniche. Stiamo parlando degli unici ed immortali “The Rolling Stones“, tornati sul mercato discografico con “Hackney Diamonds” il loro primo album di inediti in diciotto anni, dopo “A bigger band”, risalente appunto al 2005. E’ anche il loro primo album senza lo storico batterista Charlie Watts, scomparso nel 2021 e peraltro presente in qualche pezzo. Uno dei produttori rock più  influenti del momento, Andrew Watt si occupa della produzione che è a dir poco all’altezza. Andrew è ad esempio dietro gli ultimi lavori di altre leggende del rock quali Ozzy Osbourne e Iggy Pop e come nel loro caso, suona in diversi brani del lavoro.

Un lavoro che non delude e che è intriso del loro inimitabile sound forgiato nel blues. Dodici canzoni, una più bella dell’altra e che hanno anche tre ospiti d’eccezione presenti: Paul McCartney (non c’è bisogno di dire di quale band rivale – per la stampa – sia), Sir Elton John e Lady Gaga, una delle artiste piu straordinarie e versatili degli ultimi quindici anni almeno.

Originariamente l’ultimo album inciso dalla band, “Blue & Lonesome“, doveva contenere anche qualche pezzo inedito, ma la mancanza di entusiasmo di Mick e i problemi d’artrite di Keith, costrinsero la band a decidere di includere solo cover blues in quello – comunque- splendido album.
C’è anche da dire che la band incise anche un singolo in pieno Covid-19 , “Living in a Ghost Town“, accompagnato da un significativo video. La band non si è mai fermata dal vivo in tutti questi anni e non trovava la giusta determinazione per tornare a proporre un album di inediti. Tale impasse venne superato con un accordo tra Mick e Keith nel 2022, per pubblicare un album giusto quest’anno.

Anticipato da una curiosa campagna promozionale che vide la band acquistare una pagina di un giornale di “Hackney”, lanciando riferimenti a loro simboli e con annuncio di novità. Man mano, le varie città principali di tutto il mondo, furono invase da chiari segnali che qualcosa di grossissimo nel mondo Stones stava per accadere. La loro potenza è davvero straordinaria ancora. Pensiamo che per una settimana intera, la prestigiosa “Feltrinelli Milano” ha ospitato all’interno dei propri locali, un pop up store della band che metteva in vendita “Hackney Diamonds” e consentiva di acquistare alcuni articoli in esclusiva per il negozio, come ad esempio il vinile rosso e la maglietta di “Hackney Diamonds” dedicata all’Italia.

Un disco che è stato registrato in breve tempo e che ti conquista inesorabilmente dal primo ascolto.
Se si pensa che questa band è formata da ottantenni o quasi(intendo il nucleo storico di Mick, Keith e Ronnie), si fa fatica a credere a cosa si stia ascoltando. Una band incredibilmente in forma e che trasmette carica in ogni traccia delle dodici che compongono il lavoro. Il lavoro di Andrew Watt è davvero prezioso. Come per Ozzy e Iggy, ha fatto concentrare la band sul suo tipico sound e su cosa ne può derivare da tale dono. C’è da dire che la band non ha mai perso la bussola, anche quando magari ha realizzato dischi debolucci.

Qua e là nel disco, Mick fa un bilancio a riguardo del passato ed afferma di non vergognarsene. Tali riflessioni partono dall’opener e programmatissimo primo singolo, “Angry” con frasi tipo “Just keep the memories, don’t have to be ashamed” .

Mid-tempo che è la caratteristica anche della successiva “Get Close“, che vede la presenza del primo pezzo da Novanta del disco: Sir Elton John al piano.

Molto carica è anche la traccia con Sir Paul McCartney che è letteralmente “Paul is on fire”(parafrasando un celebre canto calcistico) col suo basso per “Bite My Head Off“:

Molto blueseggiante e con l’armonica tipica di Mick è invece “Dreamy Skies“, uno dei miei pezzi preferiti del disco.

Mess it Up” è un pezzo molto ballabile, accompagnato dai tipici riffs di Ronnie e Keith e che ti conquista con un ritornello davvero vincente per questa composizione funky, che sembra quasi la figlia illegittima del loro classico hit “Miss You” e con sprazzi di tipico sound Motown qua e là.
Primo dei due pezzi che vede la presenza dietro le pelli del defunto ed indimenticabile loro batterista, Charlie Watts.

A proposito di passato, l’ex bassista Bill Wyman, suona invece nella successiva “Live by the Sword” ed Elton John impreziosisce ancora il brano col suo piano. Anche questo pezzo è un piccolo Bignami su come scrivere alla perfezione un brano rock che abbia un senso in questi anni di autotune e musica “usa e getta”. Pezzo assai ballabile ,anche questo.

Driving Me Too Hard“, invece cala il ritmo del lavoro e ci fa riflettere sulla fine di relazioni con donne assai difficili da gestire e sempre tipicamente Stones nell’incedere.

Potrei analizzare tutte le tracce del lavoro, ma mi limiterò a segnalarvi soltanto “Sweet Sound of Heaven“, toccante ballata che sembra quasi essere uscita dalla penna di Ray Charles e che vede la presenza di due autentici pezzi da Novanta: Lady Gaga e Stevie Wonder. Pezzo dall’incidere gospel e dove Mick e Lady Gaga si sfidano in un duello all’ultima nota. Semplicemente perfetti insieme e tutto questo è stato anche testimoniato da una stupenda performance live a New York in un concerto a sorpresa per presentare il disco. Tutto accompagnato dal piano di Wonder e con la band che marcia compatta verso un risultato di eccelso livello.

Chiude l’unica cover del lavoro, “Rolling Stone Blues“, splendido blues del leggendario Muddy Waters.

Insomma, un disco che è davvero stupendo e che aumenta ancora di più la voglia di rivederli dal vivo.
Vista l’età dei soggetti, si spera davvero a breve.

“Non volevamo fare un disco qualsiasi e pubblicarlo”

ha detto Mick Jagger. 

“Prima di entrare in studio, ci siamo detti che dovevamo fare un disco che ci piacesse davvero. Dobbiamo dire che ne siamo abbastanza soddisfatti. Non sto dicendo che siamo dei testoni, ma siamo soddisfatti e speriamo che piaccia a tutti voi”.

Mauro Brebbia.

Tracklist:
Angry
Get Close
Depending On You
Bite My Head Off
Whole Wide World
Dreamy Skies
Mess It Up
Live by the Sword
Driving Me Too Hard
Tell Me Straight
Sweet Sounds of Heaven
Rolling Stone Blues

Band
Mick Jagger – voce solista e di accompagnamento, chitarra, percussioni, armonica in “Dreamy Skies” e “Rolling Stone Blues”
Keith Richards – chitarra, basso, cori, voce solista in “Tell Me Straight”
Charlie Watts – batteria in “Mess It Up” e “Live by the Sword”
Ronnie Wood – chitarra, basso, cori

Mauro Brebbia
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