Cleopatra Records – 2020

Giunto ormai a quasi 65 anni suonati e con una carriera leggendario come frontman dei Samhain, dei Misfits e della band che porta il suo nome, Glenn Anzalone torna con un disco che sarà  compreso soltanto da pochi.

Un disco che tributa un suo beniamino, Elvis Aaron Presley e che francamente non aggiunge ne toglie nulla alla sua leggendaria carriera.

14 pezzi, lontani anni luce dalla produzione shock rock, punk o metal (a seconda dei vari progetti), che hanno caratterizzato la sua carriera che parte da Lodi (non certo la città  lombarda ma americana) e arriva fino al giorno d’oggi. I suoi scazzi epocali e il suo provvisorio ritorno nei riformati Misfits, insieme a Jerry Only, sono un leitmotiv che risuona pericolosamente nella mia testa, mentre ascolto questo cd.
Hai presente quando sei qualcuno e trovi un’etichetta comunque disposta a pubblicare o rilanciare artisti, come la Cleopatra Records? Ecco, questo è quello che mi è venuto in mente ascoltando questo lavoro.

La cosa, che balza subito all’evidenza, è la voce di Glenn che viene a volte pericolosamente e sfacciatamente messa troppo in primo piano agli strumentisti che accompagnano il muscolosissimo cantante. Presente, quando parte l’assolo di Keith Richards nei live dei Rolling Stones e il suo ampli viene pompato ad un volume ruffianamente superiore a tutti? Ecco, questo è il paragone che è sicuramente piùadatto per questo lavoro.

Aggiungiamo, che la voce di Glenn è sempre bella ma certamente meno potente rispetto a qualche anno fa ed avrete il risultato di questo lavoro. Questo è un lavoro che va bene per rilassarsi un po’, ma non è da considerarsi certo tra i top della sua carriera. Penso che Elvis dall’alto della sua nuvoletta a Graceland, possa anche benedire e gradire questo omaggio.

Ci sono classici di Elvis, quanto perle oscure. Mancano pezzi forse troppo prevedibili per essere coverizzati, tipo “Love me tender” o “Jailhouse Rock”, ma per il resto ci sono le classiche e ritmate “Fever” e “Always on my mind“, rese molto fedeli alle originali.

Devo anche sottolineare che la produzione del lavoro non è perfetta e che praticamente sono tutti brani appartenenti alla prima fase della carriera del Re del Rock.
Evil Elvis” (uno dei soprannomi di Glenn), comunque sicuramente si è divertito a realizzare questo lavoro e non si è obbligati a comprarlo o dargli una chance ed alla fine visto anche il suo soprannome era anche logico aspettarselo prima o poi.

Sostanzialmente tutto il lavoro non si discosta molto dalle canzoni originali, ma in alcune tracce ci sono variazioni personalizzate da Glenn.

Ad esempio su “Girl of my best friend” , non sono presenti i cori o sulla finale “Young and beautiful“, il pianoforte è sicuramente piùcorposo dell’originale. Se devo scegliere, la cover meglio riuscita di tutto il lavoro, la mia scelta va alla splendida e struggentissima versione di “Always on my mind“, che è da pelle d’oca.

Un lavoro consigliato soltanto ai fanatici di Glenn o ai curiosi, ma che tra luci ed ombre , sorrisi e qualche momento di noia( questo per spiegare cosa abbia scaturito in me l’ascolto di questo lavoro) , intrattiene anche.

Il lavoro ha richiesto davvero molto tempo per il completamento ed ora sono curioso di vedere in quali vesti ritornerà  l’interprete di “Mother”.

Recensione: Mauro Brebbia

Sito ufficiale: http://www.danzig-verotik.com/

Tracklist

01. Is It so Strange (02:32)
02. One Night (02:41)
03. Lonely Blue Boy (02:18)
04. First in Line (03:32)
05. Baby Let’s Play House (02:35)
06. Love Me (03:09)
07. Pocket Full of Rainbows (02:55)
08. Fever (03:45)
09. When It Rains It Really Pours (01:49)
10. Always on My Mind (03:14)
11. Loving Arms (03:02)
12. Like a Baby (02:36)
13. Girl of My Best Friend (02:51)
14. Young and Beautiful (02:22)

Credits
Glenn Danzig – voce, chitarra, altri strumenti
Tommy Victor – chitarra

Mauro Brebbia
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