Frontiers Records – Settembre 2011

Nuova release per gli House Of Lords, band che ritorna a farsi sentire dopo l’ottimo “Cartesian Dreams” del 2009. Per chi non conoscesse il gruppo in questione basta sapere che sono attivi dal 1987 e che fino ad oggi hanno dato alla luce ben 8 album in studio; tanti se si tiene conto del fatto che dal 1993 al 2000 si sono presi un ‘periodo di pausa’, per poi tornare piùforti di prima. In realtà  la formazione originale ha subito non pochi cambiamenti e oggi della line up originale ritroviamo solo il vocalist James Christian affiancato in questo nuovo album da Jimi Bell (chitarra), B.J. Zampa (batteria),  Chris Mccarvill (basso). Formazione questa di grande spessore tecnico che dovrebbe dare un contributo notevole al sound della band, soprattutto in questa nuova release, ma in questo caso la realtà  non soddisfa affatto le nostre aspettative. Infatti questo “Big Money” è ben lontano da quelli che sono stati i precedenti lavori e non convince appieno, non suona insomma come dovrebbe suonare. Come già  detto le capacità  tecniche non mancano a questa band americana, ma in realtà  manca l’ispirazione e ciò rende questo nuovo album molto piatto e a tratti, anche noioso. La maggior parte dei pezzi suona scontato e soprattutto suona come qualcosa di già  sentito. Nota davvero positiva, però, è il lavoro fatto da Bell alla chitarra: davvero in grande spolvero in ogni singola traccia; anche se questo non basta a rendere l’album piùinteressante.

Questo “Big Money” si apre proprio con la title track che, tutto sommato, presenta dei buoni suoni sostenuti da varie aperture melodiche. “One Man Down”, invece, mette in grande evidenza la chitarra e la batteria, che in questo pezzo fanno davvero faville e rendono l ‘ascolto molto piùpiacevole. In grande spolvero, invece, le doti canore del singer che nella successiva “First To Cry” da prova di tutta la sua bravura con un cantato convincente e clean. Spazio poi al primo singolo e primo video estratto da questo nuovo lavoro: “Someday When”, un pezzo ottimo come singolo per la sua orecchiabilità  ma che al concept dell’album non aggiunge né gloria né infamia. Con “Searchin’”, invece, inizia il vero e proprio declino verso il baratro in quanto da qui in poi il livello della band si abbassa ulteriormente dando vita a pezzi monotoni, piatti e privi di ispirazione. Infatti questo è il caso delle successive “Living In A Dream World”, “The Next Time I Hold You” (ballad per niente emozionante ed intimista), “Run For Your Life”, “Seven” (scontata e già  sentita), “Once Twice” e la conclusiva “Blood”. Unica song mancante in questa lista di pezzi non molto riusciti, la nona traccia, ovvero “Hologram” che risulta davvero compatta, ispirata e convincente, anche per l’ottima prova sostenuta da ogni membro del gruppo.

In sostanza ci troviamo ancora di fronte ad un ottimo gruppo che però in questo nuovo lavoro non convince, non brilla  e non  aggiunge niente di memorabile all’ottima carriera musicale degli House Of Lords, che si spera torneranno il prima possibile a fare quello che hanno fatto fino ad oggi con grande maestria e professionalità .

www.jameschristianmusic.com

Traklist:
1. Big Money
2. One Man Down
3. First To Cry
4. Searchin’
5. Someday When
6. Livin’ In A Dream World
7. The Next Time I Hold You
8. Run For Your Life
9. Hologram
10. Seven
11. Once Twice
12. Blood

Band:
James Christian – voce
Jimi Bell – chitarra
BJ Zampa – batteria
Chris McCarvill – basso

 

 

Redazione
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