I Ritmo Tribale tornano dopo ben 21 anni dalla pubblicazione del loro ultimo disco in studio “Bahamas“. La band meneghina è stata un’assoluto punto di riferimento per la scena rock anni ’90, conquistando i cuori di molti fans con performance live infuocate e dischi di assoluto spessore quali “Kriminale“.

Molte cose sono cambiate nella loro Milano, alle prese ora con un problema enorme che riguarda tutta la nazione, il Covid19. Il disco è nato dalla voglia di rimettersi in gioco anche in studio, dopo la magia del ritrovarsi insieme sul palco dopo tanto tempo. Piccole perle che mi hanno trasportato in un tempo musicale magico, non ancora sopraffatto dalla logica di insulsi talent show.

Un intro davvero deciso con un discorso che colpisce molto per la sua crudezza e che viene mitizzato da un piano davvero conciliante per riflessioni, introduce questo lavoro.

Tutte composizioni originali della band, eccetto la cover di “Resurrection show” dei Killing Joke, che viene però riadattata e modificata nel testo dal cantante Andrea Scaglia. Ritroviamo il basso deciso e pulsante di Andrea “Briegel” Filipazzi e le ritmiche davvero vincenti del chitarrista Fabrizio Rioda, già  da “Cortina“, pezzo davvero ipnotico e con un testo mai banale.

Tutto si è fermato e anche se i tempi sono diversi dagli anni 90, il messaggio di ribellione della band arriva intatto e senza compromessi. Colpisce da subito l’accurata e cristallina registrazione del lavoro ad opera di Enrico La Falce e Mauro Tondini presso “Boombox Studios” di Milano.

Non si può rimanere fermi anche con “Jim Jarmusch“, pezzo che personalmente trovo davvero convincente e che abbraccia sapientemente sia le cavalcate sonore grunge dei Pearl Jam, quanto il ritmo deciso di leggende dark quali i Sisters of Mercy.

La potenza è il leitmotiv di questo lavoro e un pezzo davvero vincente quale “Milano muori“, ne è la testimonianza. Una band che sicuramente meritava ben altro successo e che ha accompagnato anche diverse mie scorribande in vari locali rock (alcuni fortunatamente ancora aperti, altri ormai vivi nella mia memoria).

36 anni di storia, che vengono onorati alla grande con 9 pezzi (compreso l’intro), che saranno cantati in chiave live appena la situazione lo permetterà  (la presentazione dovrebbe avvenire al Legend Club di Milano il 18 aprile-salvo ulteriori limitazioni all’attività  live nei locali).

4 anni dalla separazione col cantante Edda, ma Andrea (che ritorna a cantare con la band, dopo il debutto “Bocca chiusa” del 1988) riesce a riaccendere quella magia che si prova ad ascoltare un lavoro dei Tribali. L’esempio di quello che ho scritto sopra è rappresentato benissimo dal singolo “Le cose succedono“, semplicemente perfetto. Ritmiche serrate, voce di Andrea sugli scudi e sezione ritmica di Briegel ed Alex che si muove all’unisono.

Resurrezione show” è una cover dei Killing Joke, riadattata nel testo e che ha un incedere davvero cupo ed ipnotico(come lo era la versione originale), che viene man mano anche modificato dalle chitarre di Fabrizio Rioda ed Andrea Scaglia. Il classico pezzo che non ti lascia respiro e che continui a riascoltare. Quasi sette minuti di puro orgasmo sonoro.

C’è anche spazio per una rivisitazione moderna del loro classico “Buonanotte” del 1994, che viene impreziosito da un intro di pianoforte che ti accompagna in stupendi momenti di riflessione e solitudine. E’ il classico pezzo che potrebbe definire perfettamente la frase

“emozioni che solo la musica e la penombra ti sanno dare”.

Il disco si conclude e procede con la lieve “Autunno“. Da segnalare,anche sul disco “La rivoluzione del giorno prima“, una piccola opera con un testo che definire poesia è dire poco.

C’è ancora bisogno di vivere emozioni, grazie a grandi band italiane. Bentornati, Ritmo Tribale!

Recensione di Mauro Brebbia

Band

Andrea Scaglia (voce, chitarra)
Fabrizio “Fabri” Rioda (chitarra)
Andrea “Briegel” Filipazzi (basso)
Luca Talia Accardi (tastiere)
Alex Marcheschi (batteria)

Tracklist

Intro
Le cose succedono
La rivoluzione del giorno prima
Resurrezione show
Milano Muori
Jim Jarmusch
Cortina
Autunno
Buonanotte

Mauro Brebbia
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