Steve Albini, storico produttore è morto all’età di 61 anni.

La tragica notizia della scomparsa è stata annunciata da Pitchfork. Steve Albini, frontman dei Big Black, Rapeman e Shellac, è deceduto improvvisamente a causa di un attacco di cuore.

La conferma è giunta da fonti vicine ad Albini che lavoravano agli studi Electrical Audio di Chicago, di sua proprietà, dove ha prodotto molte delle sue opere musicali.

Nativo della California ma cresciuto nel Montana, Steve Albini ha avviato la sua carriera nel mondo della musica punk prima di intraprendere gli studi presso la Northwestern University. È stato il fondatore del suo primo progetto musicale, Big Black, con il quale ha pubblicato l’EP “Lungs” nel 1981. Insieme a Santiago Durango e al bassista Jeff Pezzatti, hanno dato vita a una serie di EP e successivamente al loro album di debutto, “Atomizer”. La band si è sciolta nel 1987.

Successivamente, Albini ha formato la band Rapeman, che tuttavia ebbe una breve esistenza. È stato dopo questa esperienza che ha deciso di concentrarsi sulla produzione musicale, collaborando con i Pixies. La sua partecipazione è stata fondamentale nel lanciare la rivoluzione del rock alternativo con l’album “Surfer Rosa“. Albini ha prodotto opere fondamentali della musica mondiale come “In Utero” dei Nirvana, “Rid of Me” di Pj Harvey, “Pod” dei The Breeders, “Things We Lost in the Fire” dei Low.

Albini è stato il fondatore e il cuore pulsante degli Shellac, gruppo formatosi a Chicago nel 1992 dalla collaborazione con il batterista Todd Trainer e successivamente con l’ingresso del bassista Bob Weston.

 

 

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