“Aiuteremo chi ha meno talento nel bere”, “Vivi e lascia vivere (tranne i bevitori di Radler)”, alcuni degli slogan del Partito della Birra austriaco, fondato da un musicista punk rock nel 2015 come “progetto satirico”, che ha raggiunto il terzo posto nelle elezioni presidenziali austriache.

Dominik Wlazny, meglio conosciuto col nome d’arte Marco Pogo, ha raggiunto ben l’8,6% alle votazioni con il suo BierPartei, mentre il presidente dell’Austria, Alexander Van der Bellen, è stato rieletto con il 54,6 dei voti.

Marco, 35 anni e medico praticante austriaco, è il cantante della formazione punk rock Turbobier. Dopo il suo successo come cantante del gruppo, ha deciso di riporre il camice nell’armadio e dedicarsi alla musica.

Dovevo girare il video con la mia band e avendo bisogno di manifesti politici, ho iniziato a disegnarne alcuni. In seguito ho registrato il “Bierpartei” come partito ufficiale. E così è iniziato tutto. Negli anni successivi ho utilizzato i concerti per tenere un breve discorso politico, promettendo al pubblico che sarei presto diventato cancelliere”

ha dichiarato il cantante a Beer Mag

Nel suo programma ci sono una serie di proposte di carattere decisamente umoristico: dalla costruzione di una fontanella di birra nel centro di Vienna all’abolizione della tassa sulle bevande nei bar e ristoranti, alla fornitura mensile di un barile di birra a tutte le famiglie del paese, al sostegno dei “cittadini a cui manca il talento del bere”. Nella capitale Vienna il partito ha raggiunto il traguardo del 10%. Un voto che si può definire “di protesta” e che ricorda da lontano l’inizio del Movimento 5 Stelle del comico Beppe Grillo. Ma tra le proposte goliardiche il movimento propone anche di imporre test attitudinali obbligatori per i politici, attuare aiuti di Stato per salvare la scena culturale crollata a causa della pandemia, ospitare profughi ucraini e aumentare l’affluenza alle urne consentendo agli elettori emigrati di “votare in Austria”.

 

 

 

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