Frontiers Records – Maggio 2014

 Nella vita nulla resta invariato, tutto cambia e si trasforma ed anche le cose che amiamo di piùnon rimangono mai le stesse o meglio dire come noi vorremo che rimanessero! Questo discorso vale anche per la musica (fedele compagna di tutti i giorni della nostra vita) il tempo passa inesorabile, si porta via tante cose e non aspetta nessuno! Se rimani indietro vieni ben presto dimenticato ed è alquanto difficile risalire la china pur se forti di un successo stra-meritato per dei predestinati alla gloria dell’Olimpo come i Tesla!

Difficile, se non alquanto improbabile, riproporsi agli stessi livelli di un tempo quando la band era abituata a veleggiare nei piani alti delle classifiche del rock americano e gareggiare ad armi pari con i vari Def Leppard, Bon Jovi, Dokken e David Lee Roth veri campioni di incassi allora! “Altri tempi Luca, altri tempi” direte giustamente voi e non posso che essere d’accordo, anche perché l’impeto giovanile che aveva portato la band a comporre hits indimenticabili del calibro di ‘Hang Though‘, ‘Love Song‘ (brano inarrivabile per chiunque), ‘Change‘ e ‘Lady Luck‘ non c’è più.

C’è da sottolineare il fatto che oggi la band compone ancora grande musica, ma lo fa con un approccio decisamente differente: piùmaturo e rock-oriented nonchè maggiormente indirizzato verso l’autocelebrazione dato che i ragazzi non hanno assolutamente piùnulla da dimostrare, a nessuno!

Quello che è accresciuto, invece, è la padronanza assoluta degli strumenti dato che è ancora aumentata la loro tecnica (come se già  ce ne fosse stato bisogno allora vero?) ma sempre ben intervallata da una mood maturo che un tempo ancora non possedevano! Uno stato d’animo variabile a seconda dei brani che viene perfettamente rappresentato dal ‘bianco e nero’ riprodotto sulla copertina del nuovo ‘Simplicity‘, che mi dà  l’impressione di un lavoro fatto di molteplici chiaro/scuri, a volte possibilista altre meno, melodico fin che vuoi ma anche teneace, ossianico e a tratti cadenzato”… questi sono i Tesla che mi trovo dinnanzi nel 2014!

Devo ammettere che con questo nuovo lavoro hanno qualitativamente fatto un deciso passo in avanti rispetto ai precedenti lavori post reunion quell’incompiuto ‘Into the Now‘ nonchè il piùche discreto ‘Forever More‘, entrambi dischi da me recensiti ai tempi per lo storico Flash Magazine. Tengo a ribadire il concetto personale che porto avanti da sempre, ovvero che i Tesla suonano Rock, non Metal!!! Questo sia chiaro sin da subito a tutti, e suonano ‘grande’ rock! Hanno sempre suonato in questo modo e potete giurarci che continueranno a farlo finché il sangue scorrerà  nelle loro vene! Nonostante negli anni passati la band americana sia stata accomunata al carrozzone dell’Heavy Metal (visto anche il loro management, la storica Q Prime che li accomunava a Metallica e Queensryche) nonché sia stata scelta molteplici volte come band supporto da parte di blasonati complessi del genere piùduro, non hanno mai avuto molto da spartire con il metallo a dire il vero!

I retaggi musicali dei Tesla affondano profondamente nella decade settantiana, Jeff Keith & Troy Lucchetta non hanno mai nascosto il loro viscerale amore nei confronti di Led Zeppelin, Rolling Stones, The Who, Bad Company (celebrati per altro nel doppio volume ‘Real To Reel‘) ma oltre a trarre linfa vitale da queste classicissime sonorità , sono successivamente riusciti a ri-elaborare questa formula, sviscerandone ogni singola sfaccettatura, elaborando e personalizzando in maniera vincente tale sound creando in tal modo un loro personalissimo sound! ‘Simplicity‘ è l’ottavo album in studio e risulta essere l’ennesimo tassello vincente che va a solidificare una discografia già  di per se ragguardevole ed inappuntabile.

60 minuti tondi, tondi, decisamente intensi e mai troppo diversificati strutturalmente tra loro, ben 14 sono i nuovi brani qui presenti che mantengono inalterata la formula vincente che in passato contribuii ad accrescere la fama del gruppo a livello internazionale. Il ritorno alla semplicità  nel rifuggire qualsiasi uso esasperato della tecnologia moderna è ben esplicato nel titolo del primo brano: ‘Mp3‘ ove il tipico gracchiare della puntina che va a poggiare sul vetusto vinile vi darà  subito l’idea che la band ha voluto fare le cose come ‘una volta’: chitarroni incandescenti, basso pulsante e batteria martellante, il tutto avvolto dalla voce calda e graffiante di un Jeff Keith, che, nonostante abbia superato da qualche tempo la cinquantina si propone in forma davvero smagliante! Per la prima volta in un album dei Tesla si odono richiami lampanti ai Black Sabbath, fatto che pone in evidenza come quel ’13’ (piaciuto o meno) è stato piùche un disco un evento dalle proporzioni titaniche per tutti: dai fans del seminale combo britannico ed anche per tutti quei musicisti che da sempre hanno guardato alla band di Birmingham come unica musa ispiratrice, tanto da portare proprio i Tesla a proporre uno stacco molto classico verso la coda finale del brano con un riff tipicamente doom ed un: ‘Rewind Now‘ sbraitato da Mr. Keith che sa molto di ‘Allright Now!‘ da far affiorare immediatamente lo spettro di Ozzy in persona, chiamato nuovamente in causa pure nella seguente ‘Ricochet’, anch’essa debitrice verso la carriera solista del folle Madman con piùdi una similitudine (sia a livello vocale che nell’arpeggio) con il classico ‘I Don’t Know’, tratto dal pluri-decorato debutto ‘Blizzard Of Ozz’ del 1980.

Ci sono ancora molte luci che brillano di luce intensa in questo disco, tra cui mi sembra doveroso citare ‘So Divine’ brano giostrato da svarianti stop and go che vanno da vibranti inserti elettrici intervallati da arpeggi acustici meravigliosi e con un assolo nella parte centrale dalle ‘mille meraviglie’, ancora il divertente rock’n’roll pianistico di ‘Cross My Heart‘ che ben si destreggia tra irriverenti echi alla Black Crowes uniti a qualche densa fumata autunnale tipica degli inglesi Thunder, l’immancabile ballad ‘Honesty‘ 100% Tesla, l’ibrido ‘Flip Side!‘ dall’approccio decisamente stoner-southern, sino a giungere al mio brano preferito ‘Burnout To Fade‘ malinconica semi-ballata dall’impostazione tipicamente ottantina, giostrata anch’essa sull’alternanza tra elettricità  e passaggi acustico-malinconici, peculiarità  espressiva questa, riscontrata in parecchie recenti composizioni della band.

Ma non è ancora finita qui dato che i Tesla pare abbiano riservato le migliori cartucce per il gran finale, difatti trovano ampio ancora spazio le malinconie di ‘Life Is A River‘ brano queste contenente il miglior assolo chitarristico del disco ad opera della premiata Hannon/Rude, il roccheggiante groove tout-court di ‘Symphaty‘ e la sferzata metallica ‘Time Bomb‘ dove con tanto mestiere la band ci fa intendere che è ancora abile nel picchiare duro quando serve, difatti lo stacco con accelerazione in pieno Sabbath-style renderebbe decisamente orgoglioso lo stesso Tony Iommi, così come il seguente assolo al fulmicotone in twin-guitars annichilisce qualsiasi pretendente al trono di shredder intelligente e mai fine a se stesso!

Come vedete quando si parla di questa band c’è sempre molto da dire, ma non è affatto difficile (in effetti è molto semplice) per me recensire per l’ennesima volta un album dei Tesla, dato che non può esistere, e mai esisterà  un loro disco brutto. Voglio dire: possono esserci stati nel corso degli anni episodi piùispirati rispetto ad altri, ma qui stiamo pur sempre parlando di egregi professionisti che conoscono il pentagramma musicale alla perfezione e ben sanno come si scrivono canzoni vincenti, proseguendo imperterriti il loro cammino senza cedimenti di sorta, con il loro stile ben definito che, a mio modo di vedere, incarna in maniera totale il vero spirito del ROCK!

Da parte mia riceveranno sempre la massima attenzione ogni qualvolta si affacceranno sul mercato discografico con un nuovo lavoro, e ne tesserò sempre le lodi. Per chi conosce e segue la band sin dagli esordi quando con quel ‘Mechanical Resonance‘ sconquassarono il mercato intero, trattasi di acquisto irrinunciabile, invece per chi ancora non conoscesse la band, questo disco è un amabile e brillante spaccato dei rinnovati intenti di una band che ritroviamo in grandissima forma, quindi un buon punto di partenza per conoscere, apprezzare ed amare alla follia una delle formazioni piùsignificative che la dea della musica ci ha fatto gentilmente fatto dono.

I Tesla, sono una band che verrà  ricordata non solo negli annali della musica hard’n’heavy, ma in TUTTA la storia del Rock!!

Luke Hammerhead Bosio 80/100

Tracklist:
1. MP3
2. Ricochet
3. Rise and Fall
4. So Divine…
5. Cross My Heart
6. Honestly
7. Flip Side!
8. Other Than Me
9. Break of Dawn
10. Burnout to Fade
11. Life Is a River
12. Sympathy
13. Time Bomb
14. ‘Til That Day

Band:
Jeff Keith – voce
Fank Hannon – chitarra, piano, tastiere
Dave Rude – chitarra
Brian Wheat – basso, piano
Troy Luccketta – batteria

Gruppi_Tesla_Tesla-Band2014

 

Avatar
Author

Write A Comment