A distanza di quattro anni dal fortunato disco di debuttoSkills and Pills“, arriva sul mercato discografico il secondo lavoro dei Lindemann. Il duo è composto da Till Lindemann, cantante e leader dei Rammstein e da Peter Tà¤gtgren, multistrumentista e produttore noto per la sua militanza negli Hypocrisy e nei Pain. Svezia e Germania si uniscono ancora per un concept album ispirato alla favola di “Hà¤nsel & Gretel” dei Fratelli Grimm. Progetto commissionato a Till dal Teatro di Amburgo e questo album è alla fine parte della colonna sonora del classico musical che sta andando in scena nel teatro tedesco.

Undici tracce che ti entrano in circolo come veleno letale immediatamente (tredici nella versione deluxe). Non ci sono regole musicali prestabilite ma c’è soltanto voglia di rappresentare in forma musicale la paura e l’orrore presenti nella casa delle streghe, tema del concept album. La grossa differenza con il primo lavoro è certamente rappresentata dalla lingua usata per narrare tutta la sofferenza dei due bambini prigionieri della strega cannibale.

I testi sono infatti in tedesco e non in inglese, come nel debut album. Ogni sonorità  può essere utilizzata dal duo senza che perdano la loro dignità  e credibilità . Ci sono le tipiche atmosfere industrial dei Rammstein, come ci sono le schitarrate potenti e precise degli Hypocrisy insieme alle tastiere spettrali dei Pain. Il lavoro colpisce già  dalla copertina ed è sicuramente molto teatrale. I due sono rappresentati con una maschera indosso e con 2 polli in braccio. Se avete una certa apertura musicale, apprezzerete sicuramente la proposta dei Lindemann. Se invece volete rimanere avvolti dalla vostra calda e sicura coperta musicale senza rischiare delusioni o irritazione, passate ad altro.

Il disco si apre davvero bene con il singolo “Steh auf“, accompagnato da un video molto ad effetto con la band impellicciata sul palco e i loro alter ego invece impegnati a picchiarsi in una stanza di un manicomio. E’ un progetto curato in ogni minimo dettaglio e pure i video non sono certo fatti perché bisogna realizzarli. Le atmosfere gotiche e un ritornello davvero ruffiano fanno capolino ad esempio nella titletrackFrau and Mann“, accompagnato da uno splendido video girato anche dalla prospettiva di astronauti e da ricche famiglie che non si sopportano proprio. Personalmente penso che i fans delle bands di Till e Peter, possano apprezzare maggiormente questo lavoro rispetto a quello iniziale, che vedeva persino controversi esperimenti con star della tanto discussa ed odiata trap.

Allesfresser” è sicuramente l’esempio perfetto per il totale mashup tra le varie band dei due personaggi mica tanto tranquilli. Liberi comunque di sperimentare, di scavare in fondo alla superficie e di portarti per tutto l’ascolto del disco in atmosfere spesso spettrali e claustrofobiche.

“Non abbiamo regole,” afferma Lindemann. “Possiamo scrivere canzoni leggere e canzoni molto pesanti. È tutto legato alle emozioni. Vogliamo anche creare qualcosa di nuovo, qualcosa che non abbiamo mai fatto prima, che sia con i Lindemann o con le altre nostre band.”

 Tägtgren aggiunge:

“Non sappiamo quale sarà  il risultato, semplicemente ci abbandoniamo. Se ci rende felici, allora è fatta.”

Si passa infatti da pezzi davvero carichi di angoscia quali “Blut” e “Knebel” (accompagnato da un video talmente crudo ed inquietante che subito è stato praticamente bloccato) a pezzi che sono un omaggio al tango argentino come “Ach so gern” (che troviamo anche in un remix totalmente diverso a cura di una delle due bands storiche di Peter – i Pain – nell’edizione deluxe dell’album).
Se poi invece amate atmosfere tipiche dei films di Carpenter, “Schlaf ein“, sarà  la vostra canzone. Lenta e inquietante con la tipica voce profonda di Till che ti terrorizza con varie tonalità  e con un piano davvero che ti fa saltare sulla sedia.

Lavoro che paga pegno anche a Nine Inch Nails e Sisters of Mercy con anche una spruzzata di dance anni 90 in “Gummi“. Il vostro viaggio in compagnia di “Frau & Mann” si conclude con la ballad da brivido “Wer weiàŸ das schon” e vi lascerà  col dubbio se i due bambini prigionieri della strega cannibale saranno riusciti a fuggire o saranno stati uccisi e mangiati dalla stessa, che li aveva attratti in una trappola potenzialmente mortale a base di dolci e cioccolato.

Se siete accaniti fans dei Rammstein e degli Hypocrisy (senza dimenticare i Pain), non me li farei sfuggire il prossimo Febbraio quando suoneranno 12 concerti in giro per l’Europa (alcuni già  sold out). Un disco che definire un “piccolo capolavoro” è anche fin troppo riduttivo.

Recensione di Mauro Brebbia

Tracklist

01. Steh Auf
02. Ich Weib Es Nicht
03. Allesfresser
04. Blut
05. Knebel
06. Frau Und Mann
07. Ach So Gern
08. Schlaf Ein
09. Gummi
10. Platz Eins
11. Wer Weib Das Schon
12. Mathematik
13. Ach So Gern (Pain Version)

 

Mauro Brebbia
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